In Sicilia sono presenti 23 carceri, il numero più alto che si registra in Italia. Diciotto sono case circondariali (Agrigento, Sciacca, Caltagirone, Catania, Giarre, Enna, Nicosia, Piazza Armerina, Messina, Mistretta, Palermo Ucciardone, Palermo Pagliarelli, Termini Imerese, Modica, Ragusa, Siracusa, Castelvetrano e Marsala), tre sono case di reclusione (San Cataldo, Noto e Favignana) e una sia circondariale che di reclusione (Caltanissetta). Attualmente in Sicilia ci sono 6.334 detenuti, a fronte di una capienza di 6.480 posti. Le detenute sono 227 e gli stranieri 919. I dati sono stati raccolti nell’ambito del Rapporto Italia 2023 di Eurispes, per documentare la situazione nelle carceri italiane per quanto riguarda il diritto alla salute dei detenuti.
Nelle carceri in Sicilia assenza cospicua di articolazioni per i detenuti infermi mentalmente
La media di ore settimanali ogni 100 detenuti è di 12,65 ore per gli psicologi e 8,18 ore per gli psichiatri. Dai dati Antigone, rilevati in dieci di questi Istituti, colpisce l’assenza cospicua di articolazioni per i detenuti infermi mentalmente. Inoltre, sono presenti sul suolo siciliano solo due Rems, a Caltagirone e Naso, che hanno capienza massima di cinquanta pazienti. A inizio 2023, le famiglie di detenuti, suicidatisi nell’attesa di un posto in Rems, e il garante siciliano dei detenuti, hanno denunciato la situazione, ormai insostenibile della mancata attenzione verso la salute mentale dei detenuti siciliani: tempi d’attesa di 24 mesi per accedere alle residenze e fino a qualche mese fa operava un solo psichiatra al carcere di Pagliarelli ad occuparsi di 180 pazienti. La situazione della salute nelle carceri della Regione ha acceso un focolaio di proteste nel dicembre 2022, quando vari Istituti penitenziari si sono rivoltati da Palermo ad Enna, reclamando l’effettiva applicazione del diritto alla salute e del diritto alla dignità.