Negli ultimi anni, il panorama turistico ha subito una rivoluzione verde, con la diffusione sempre più pervasiva dell’ecoturismo in Europa e nel mondo. Il concetto di turismo sostenibile è stato coniato e definito nel 1995 durante la conferenza mondiale sul turismo sostenibile a Lanzarote. Nel 2015, l’Onu ha alzato la posta in gioco inserendo questa pratica nella lista degli obiettivi dell’Agenda 2030, riaffermandone la rilevanza in modo vigoroso. Il turismo sostenibile è un approccio all’industria del turismo capace di mettere al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori sui quali opera. In pratica, ciò significa ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente, sostenere le comunità locali e allo stesso tempo preservare le tradizioni culturali. Di conseguenza, l’estrazione di valore dai territori non si configura più come una colonizzazione aggressiva degli spazi migliori e delle risorse culturali più attraenti ma agisce in una maniera capace di non determinare il degrado o l’esaurimento delle risorse, minimizzando l’impatto delle attività turistiche sui territori, e concentrando l’attenzione sul valore intrinseco delle risorse naturali attraverso l’uso di una filosofia Biocentrica e non più Antropocentrica.
L’ecoturista accetta di vivere l’ambiente nella sua realtà, senza pretendere di modificarlo o adattarlo a suo uso
Questa pratica innovativa richiede la presenza di un nuovo attore, l’ecoturista, che accetta di vivere l’ambiente nella sua realtà, senza pretendere di modificarlo o adattarlo a suo uso e convenienza. Infatti, nel contesto di una crescita incontrollata del turismo globale, sempre più persone sono alla ricerca di pratiche sostenibili per mitigare problemi come il sovrasfruttamento delle risorse, l’inquinamento ambientale e la perdita di identità culturale che accompagna i processi di turistificazione di massa. A dimostrazione di ciò, un recente studio condotto dal World Travel and Tourism Council (WTTC) e Trip.com ha rivelato che il 69% dei turisti prevedeva di viaggiare in modo sostenibile nel 2023, mentre il mercato dell’ecoturismo è stato valutato a 181,1 miliardi di dollari nel 2019, e si prevede che crescerà ad un CAGR del 14,3% dal 2021 al 2027, fino a 333,8 miliardi di dollari entro il 2027.
Ecoturismo e trasporto sostenibile
Il primo passo di un viaggio ecosostenibile è la ricerca di un mezzo di trasporto ecologico. Oggi sappiamo che l’aereo, l’immancabile veicolo che ormai da decenni caratterizza l’esperienza turistica, è probabilmente il mezzo meno sostenibile a nostra disposizione per le grandi quantità di CO2 emesse per viaggio. Di conseguenza, per mantenere un basso impatto ambientale è senz’altro preferibile il treno. Al momento, nel Mezzogiorno d’Italia la situazione non è delle migliori, in quanto i treni possono impiegare anche più di tre ore per percorrere la tratta Roma-Foggia e oltre sei ore per la tratta Roma-Reggio Calabria. Ciononostante, di recente è stato approvato il finanziamento dell’espansione della linea alta velocità sulle direttrici Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e Palermo-Catania-Messina. Con la costruzione di 274 chilometri di ferrovia si ridurrà la percorrenza delle tratte in esame per rendere l’utilizzo del treno un’alternativa concreta all’automobile e all’aereo. Queste nuove infrastrutture ferroviarie agevoleranno così l’accesso a luoghi di interesse turistico, promuovendo viaggi effettivamente eco-friendly e rispettosi dell’ambiente. Inoltre, la diversificazione del turismo verso destinazioni meno conosciute favorirà la valorizzazione delle tradizioni locali, portando benefici a lungo termine per l’ambiente, l’economia locale e l’esperienza dei viaggiatori.
La diversificazione del turismo verso destinazioni meno conosciute favorisce la valorizzazione delle tradizioni locali
Coinvolgere le comunità locali e interagire con esse è uno degli aspetti caratteristici e dei ruoli chiave dell’ecoturismo. Quindi, un altro pilastro essenziale per l’organizzazione di un viaggio sostenibile è quello che riguarda l’utilizzo delle guide locali, preferibili ai grandi tour operator. Guide locali appassionate ed esperte del proprio territorio non solo sono in grado di offrire conoscenze approfondite, ma di promuovere attivamente pratiche turistiche rispettose dell’ambiente. Collaborando con le comunità locali, contribuiscono inoltre alla conservazione delle risorse naturali e favoriscono connessioni autentiche tra i visitatori e la cultura locale. In questo modo, l’utilizzo di guide locali diventa un veicolo per integrare la sostenibilità nell’esperienza turistica, evidenziando l’importanza della responsabilità sociale e della tutela ambientale. Infatti, In base ai dati raccolti risulta che i viaggiatori globali sono interessati a vivere esperienze culturali di partecipazione, che restituiscano qualcosa alle comunità locali delle aree visitate. Due terzi (66%) dei viaggiatori globali hanno dichiarato di voler vivere un’esperienza autentica, correlata alla cultura locale, e il 27% ha riferito di informarsi sulla cultura locale della propria meta di viaggio prima della partenza. Di conseguenza, organizzare tour per piccoli gruppi è una pratica virtuosa che rientra nella filosofia dell’ecoturismo per vari motivi. Innanzitutto, in un piccolo gruppo la guida riesce a condividere una maggior quantità di tempo con ciascun partecipante, stimolandolo nella sua personale crescita in ambito escursionistico. Un gruppo poco numeroso, inoltre, è un gruppo più facilmente gestibile in situazioni di emergenza, e nel quale è facile ottenere momenti di silenzio per entrare in relazione con l’ambiente circostante.
Due terzi dei viaggiatori globali hanno dichiarato di voler vivere un’esperienza autentica, correlata alla cultura locale
L’utilizzo di alimenti a chilometro zero è essenziale nell’ecoturismo per promuovere la sostenibilità e la valorizzare la produzione locale. Gli alimenti a km zero non solo supportano le economie locali, ma offrono agli ospiti un’esperienza gastronomica autentica. questo genere di proposta gastronomica promuove pratiche agricole sostenibili, contribuendo a una consapevolezza ambientale più ampia nell’ambito del turismo. Come emerso dal 13° rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” di Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, l’82% degli italiani vede la sostenibilità come un’opportunità o una necessità per lo sviluppo turistico, il 60% pianifica viaggi rispettosi dell’ambiente, e il 50% associa il turismo al cibo e ai tour enogastronomici. Dati che mostrano un crescente interesse per un turismo che sia in armonia con l’ambiente e che valorizzi le peculiarità del territorio, anche con l’adozione di alimenti a chilometro zero nella pratica dell’ecoturismo.
L’82% degli italiani vede la sostenibilità come un’opportunità o una necessità per lo sviluppo turistico
La Valle dell’Itria, gioiello di bellezze paesaggistiche locato a sud di Bari tra i comuni di Locorotondo, Martina Franca, Alberobello e Cisternino, si presenta come un luogo straordinario dove il turismo ecosostenibile diventa un impegno tangibile. Infatti, dall’unione d’intenti dei sette assessori al turismo dei comuni che compongono la valle, nasce un progetto per il rilancio del turismo locale, intitolato “Si scrive Valle d’Itria, si legge bellezza”. Il progetto vuole sottolineare l’importanza della lentezza, chiave di volta di un turismo sostenibile, sia a livello ambientale, che economico. Difatti, I comuni della Valle d’Itria stanno giocando un ruolo fondamentale nella promozione del turismo ecosostenibile: impianti fotovoltaici, strategie efficaci di raccolta differenziata e il sostegno alla produzione e al consumo di prodotti locali sono solo alcune delle pratiche implementate per garantire uno sviluppo turistico in sintonia con l’ambiente circostante.
Ecoturismo in Valle d’Itria, un caso che fa scuola
Questa sinergia di sforzi imprenditoriali e iniziative comunali sta affermando la Valle d’Itria come destinazione esemplare per chi cerca un turismo autentico e rispettoso dell’ambiente. Tra le iniziative che si inseriscono in questo àmbito, il Bio Agriturismo Terra Verde grazie all’agricoltura biologica e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è in grado di offrire ai visitatori un’esperienza di soggiorno a impatto zero. Il dinamismo imprenditoriale è evidente anche nel settore delle attività all’aperto: la Bike Valley, fondata da Giovanni Rossi, propone escursioni in bicicletta tra vigneti e pittoreschi villaggi, con l’obiettivo di promuovere un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.