Grazie alla sua ricchezza naturale, culturale e paesaggistica, l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità, con 59 siti Unesco riconosciuti su un totale di 1199. Un tesoretto inestimabile che genera annualmente un notevole flusso di persone e risorse e che rappresenta uno dei pilastri della nostra economia, con un valore di oltre il 13% del Pil nazionale. A livello internazionale, dopo la battuta d’arresto causata dalla crisi pandemica, il settore turismo ha mostrato una grande ripresa e in questo contesto l’Italia ha ampliato la propria quota di mercato globale, figurando come quinta nazione per entrate subito dopo Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Francia. In quest’ottica, puntare ad una nuova concezione che dia maggiore spazio a nuove forme di turismo si rivela una scelta decisiva per massimizzare la strategicità del comparto e agevolarne uno sviluppo a 360°.
Con 59 siti Unesco, l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità
A tal proposito le politiche attive dedicate rivestono un ruolo decisivo. Tale consapevolezza ha portato il Parlamento Europeo a definire una Strategia per garantire la piena ripresa e guidare gli Stati Membri nel processo di transizione verso flussi più sostenibili, responsabili e intelligenti. Il documento sottolinea inoltre come un sostegno finanziario continuativo sia di vitale importanza per la sopravvivenza e la resilienza del settore, specialmente dopo lo shock derivante dalla crisi pandemica.
Due fondi istituiti dal Ministero del Turismo richiamano l’attenzione sulle diversità morfologiche italiane
A livello nazionale, il nostro Paese può già contare su diversi strumenti specifici. Ad esempio, due fondi istituiti dal Ministero del Turismo richiamano l’attenzione sulle diversità morfologiche italiane, mirando alla piena valorizzazione dei nostri territori, contraddistinti da una incredibile eterogeneità, tra centri urbani piccoli, medi e grandi, siti di interesse naturalistico, mari, monti…. I due dispositivi, “Fondo per il turismo sostenibile” e “Fondo per i piccoli comuni a vocazione turistica”, portano in dotazione quasi 60 milioni per supportareattività finalizzate alla promozione di forme virtuose di villeggiatura e incentivare iniziative innovative relativamente agli ambiti dell’accessibilità, della mobilità, della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale.
Turismo del futuro, contrastare l’overtourism e favorire la diversificazione del sistema territoriale
In questa direzione, sarà fondamentale promuovere una visione integrata del sistema-turismo in grado di consolidarne il ruolo di primo piano e di riconoscerne la funzione di catalizzatore di flussi anche per accelerare la messa a terra di nuove progettualità. A tale scopo occorrerà anzitutto rafforzare le nostre capacità ricettive, tramite tavoli di lavoro allargati, per individuare linee di intervento volte, da un lato, a contrastare il sempre più diffuso fenomeno dell’overtourism e, dall’altro, a favorire una diversificazione vincente del sistema territoriale. Essenziale sarà inoltre garantire la sostenibilità sociale e di governance per preparare il nostro Sistema-Paese ad accogliere i grandi eventi futuri e a sfruttarne appieno le opportunità, scongiurando il rischio di cattedrali nel deserto e assicurando ricadute positive nel medio e lungo periodo.
*Founder e Managing Director di Futuritaly, strategic advisor con lunga esperienza nel mondo pubblico e industriale.