Uno degli elementi più dibattuti circa le questioni che riguardano l’Unione europea è se oggi, a trent’anni dalla firma del Trattato di Maastricht, vi sia effettivamente una Europa che possa essere definita unita. In questo senso, molti commentatori fanno notare come, dei tre pilastri, quello più incompiuto è il secondo ossia quello che riguarda la costruzione di una politica estera e di sicurezza comune.
In àmbito politico, dunque, ancora non sembra essere stata superata la necessità di andare oltre le entità nazionali per affrontare le sfide globali. In secondo luogo, è ancora in costruzione quella cultura identitaria, intesa come senso di appartenenza alla comunità europea, necessaria a far sì che il processo di costituzione reale dell’Unione europea diventi completo: ancora oggi, infatti, si avverte forte la presenza di interessi nazionali che, a seconda dei cicli, tendono a considerare le Istituzioni europee più come un nemico dal quale difendersi che come una soluzione per affrontare un mondo sempre più complesso. Inoltre, ciò si riverbera sulle politiche sociali, ad esempio sulla questione dell’accoglienza e della successiva integrazione degli immigrati extracomunitari, problematica dove effettivamente manca una strategia comune.
Inoltre, c’è da tenere presente che le tensioni legate al perdurare della crisi economica riconducibile alla pandemia, hanno certamente alimentato una insofferenza di una parte dei cittadini verso le Istituzioni europee.
Come vedono i cittadini l’Europa, l’indagine dell’Eurispes
L’indagine condotta dall’Eurispes nel Rapporto Italia 2022 ha potuto rilevare il grado di importanza che gli italiani danno all’Europa chiedendo loro, tra l’altro, quanto effettivamente conta il giudizio riposto nei confronti dell’Italia da parte dell’Ue. È emerso in particolare che il 59,1% dei cittadini ritiene importante la fiducia che l’Unione europea ripone nel nostro Paese; di contro, per il 40,9% degli italiani intervistati questo è un aspetto irrilevante e senza alcuna importanza. Di grande interesse è poi la lettura del dato scorporato secondo l’appartenenza politica degli intervistati, dalla quale si evince che: l’opinione che ha l’Ue sull’Italia conta soprattutto per gli elettori del centro-sinistra (69,3%), del centro (65%) e del Movimento 5 Stelle (66%), sebbene l’europeismo non sia stato tra i valori fondativi di tale movimento politico. Centro-destra (47,5%), destra (46,5%) e quanti non si sentono politicamente rappresentati (45,2%) sono quelli che danno minore peso all’opinione che l’Ue ha nei confronti dell’Italia.
Fieri di essere italiani
Ai cittadini è stato chiesto anche in quale misura si sentano orgogliosi quando il nostro Paese ottiene riconoscimenti oppure successi internazionali. I riconoscimenti in àmbito culturale sono sentiti dal 79,5% del campione, mentre l’83,6% si sente orgoglioso dei successi nel settore musicale. I film nostrani che hanno successo a livello internazionale suscitano orgoglio nell’82,8% dei casi.
Inoltre, le vittorie nelle discipline olimpiche inorgogliscono l’81,9% degli italiani, mentre i successi del calcio rendono fieri il 72,2% di essi.
Una cucina esportata e copiata in tutto il mondo rappresenta un vanto per l’84,6% mentre poco meno della metà degli italiani si sente orgoglioso del nostro Paese sul fronte dei riconoscimenti internazionali in àmbito politico (47%).