I cambiamenti demografici rappresentano una sfida significativa per l’Europa, influenzandone profondamente la competitività e incidendo sulla vita dei singoli e della collettività. Il mondo accademico ha elaborato negli ultimi anni il concetto di longevity society: una società verso cui l’umanità vede una longevità notevolmente prolungata rispetto alle medie anagrafiche precedenti, con impatti sociali, economici, sanitari e culturali. L’allungamento delle aspettative di vita offre opportunità di adattamento e crescita, ma pone anche sfide come la contrazione del numero di persone in età lavorativa, e il concomitante aumento dei bisogni (ad esempio sanitari). Tendenze che possono mettere alla prova i bilanci pubblici, minando la coesione tra regioni e paesi europei, di fatto mutando quel rapporto (positivo) tra salute e indicatori economici. Viene allora da chiedersi quali modelli di sviluppo potrebbero essere adottati per agire in ottica proattiva su una criticità che investe globalmente le nostre società.
L’allungamento delle aspettative di vita offre opportunità di adattamento e crescita, ma pone anche numerose sfide
Un tema particolarmente sentito nel nostro Paese, con particolare riferimento alla sostenibilità del sistema pensionistico, e sul quale l’Europa sta gettando le basi per un nuovo approccio alla crescita. Come evidenziato anche dal recente report della Commissione sul cambiamento demografico, occorre un metodo olistico che consenta a tutte le generazioni di soddisfare le proprie aspirazioni. Gli assi verticali su cui elaborare tali policies vertono sulla conciliazione della vita privata e lavorativa, sul supporto alle generazioni più giovani per alloggi a prezzi accessibili e per l’ingresso nel mercato del lavoro, sul sostegno alle fasce più anziane garantendo un’assistenza continuativa adeguata. Per quanto riguarda ad esempio l’asse di intervento dato dal sostegno alla genitorialità, sarà fondamentale favorire le condizioni per ampliare il nucleo familiare in modo da aumentare il tasso di natalità e ridurre l’invecchiamento della popolazione. Inoltre, le relative politiche dovrebbero consentire di conciliare la sfera lavorativa con quella privata, con investimenti pubblici nei servizi di assistenza all’infanzia.
Una longevity society richiede una visione multigenerazionale e strategie mirate per sostenere tutte le fasce della popolazione
Passando alle nuove generazioni, il supporto deve iniziare fin dalla nascita, garantendo l’accesso a un’istruzione di qualità e alla formazione professionale, per poi proseguire creando opportunità di lavoro e standard di vita accessibili per i giovani europei. Ulteriore tema è quello dell’attrattività di ciascun Sistema-Paese. L’invecchiamento della popolazione e la carenza di manodopera sono due fattori che, da un punto di vista prettamente economico, potrebbero essere mitigati attraverso flussi migratori gestiti che rafforzino e supportino lo sviluppo del nostro Paese. In conclusione, passare da una aging society a una longevity society richiede una visione multigenerazionale e strategie mirate per sostenere tutte le fasce della popolazione. Essere in grado di sfruttare i vantaggi dell’allungamento delle aspettative di vita nell’ottica di una società sostenibile deve essere un impegno condiviso tra cittadini, civil servant e policy makers.
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*Founder e Managing Director di Futuritaly, strategic advisor con lunga esperienza nel mondo pubblico e industriale.