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La scuola a difesa dei diritti della persona nel saggio di Antonio Augenti

di
redazione

È difficile catalogare nettamente quest’ultimo lavoro di Antonio Augenti, Una Scuola per Fiocco di neve – Cultura, Efficienza, Giustizia sociale, nella categoria dei saggi. Tra accenti talora lirici e rigore di analisi, l’autore, che ha attraversato esperienze umane e professionali molto diversificate, tira fuori il tema della scuola dall’isolato recinto di una pedagogia e di una didattica autoreferenziali, per ricondurlo ad una dimensione sociale e culturale che, in verità, non dovrebbe essere mai estranea a chi si occupa di formazione.

Nel risvolto di copertina del libro sono segnalati alcuni messaggi significativi: «Una severa, ragionata denuncia dell’inerzia e del conformismo di una classe dirigente incapace d’interpretare i segni del mutamento nella contemporaneità. Una rigorosa, sensibile analisi dei temi, delle pulsioni e delle sfide presentate dalla cultura, dall’economia e dalla giustizia sociale. Una volutamente provocatoria proposta di cambiamento strutturale del modello organizzativo del sistema d’istruzione e di formazione nelle società del XXI secolo».

Non accade spesso di trarre indicazioni propositive dalla riflessione condotta sui temi della scuola e della formazione. In questo caso, il sistema educativo-scolastico non è oggetto delle abituali analisi critiche e di denuncia, ma viene posto e inquadrato in una visione di “riarchitettura istituzionale”, più correlata a principi eretti a difesa della libertà e della democrazia rappresentativa. Tutto ciò contro «il taylorismo dei processi d’istruzione e di formazione, e contro i riti di una burocrazia che gestisce male i modelli organizzativi e pretende di suggerire all’orecchio dei docenti come si fa educazione».

La tesi sostenuta dal libro di Augenti è quella di trarre profitto dalle opportunità anche finanziarie attualmente messe a disposizione dall’Europa, per consentire che la scuola si riappropri di un suo spazio specifico, e lo valorizzi in qualità, all’interno di un reticolo più ampio di rapporti con la dimensione della cultura, da governare attraverso una concreta e innovativa connettività dei vari spazi del sapere. L’immagine di copertina del libro, che ha una sua intrinseca attrattività, è solo pretesto per sostenere che i processi d’istruzione e di formazione devono erigersi a difesa dell’essenziale bisogno di tutela dei diritti che la persona continua a rivendicare per affermare una sostanziale uguaglianza di cittadinanza nel consorzio umano.

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