“Violenza di genere. Focus su violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo” è il titolo del Report elaborato dal Servizio Analisi Criminale, nell’ambito della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Il periodo esaminato per i reati connessi alla violenza sessuale va dal 2013 al 2022, fino al 31 luglio 2023. Si tratta di un’analisi puntuale dei dati in possesso del Ministero degli Interni e attinenti alla violenza sessuale declinata in tutte le sue forme, con un focus specifico sulla violenza sessuale di gruppo, tema che recentemente è alla costante attenzione mediatica. Un’analisi specifica viene inoltre dedicata ai reati spia, ovvero delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna. Sono ritenuti tali gli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e le violenze sessuali (art. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.).
Violenza di genere, in 10 anni incremento del 105% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi
Al riguardo, l’andamento generale dei reati spia commessi nel decennio 2013-2022 mostra un trend in progressivo e costante incremento. La variazione maggiore riguarda l’incremento del 105% nell’intero periodo per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, seguita da quella del 48% per gli atti persecutori. Mentre per le violenze sessuali si rileva un importante aumento, pari al 40% (4.488 casi nel 2013 a fronte dei 6.291 nel 2022). Tale tendenza in evoluzione conferma la necessità di riservare a tale fenomenologia criminale la massima attenzione. L’incremento dei dati può anche, almeno in parte, essere interpretato quale parziale “affioramento di un sommerso”, ossia la testimonianza di una aumentata sensibilità sociale e individuale verso il fenomeno, e quindi di una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime e dei testimoni. Dalla comparazione dei periodi parziali, il confronto dei primi sette mesi del 2023 con l’analogo periodo del 2022 evidenzia, invece, una diminuzione dei reati commessi; la flessione però, deve essere letta con cautela, poiché si tratta di dati di carattere operativo e quindi suscettibile di variazione.
Per le violenze sessuali si rileva un importante aumento pari al 40%
Nel decennio preso in esame, le vittime sono donne nel 75% degli atti persecutori, nell’81% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e nel 91% delle violenze sessuali. La violenza sessuale negli ultimi dieci anni registra un trend in crescita. L’incremento, significativo, si è attestato al 40%, con 6.291 eventi nel 2022 a fronte dei 4.488 del 2013. Su base territoriale, i reati attinenti alla violenza sessuale, in tutte le sue forme, risultano essere stati commessi, in numero significativo, in tutto il territorio nazionale, ad eccezione di Valle d’Aosta, Molise e Basilicata; tuttavia emerge una maggiore concentrazione nelle regioni del Nord Italia. Un terzo delle vittime sono minorenni mentre, ampliando la fascia da 0 a 24 anni, si supera il 50% delle vittime totali. Per quanto attiene ai presunti autori noti, gli adulti (oltre 25 anni) sono responsabili di circa l’80% dei reati in questione, cui seguono i cosiddetti “giovani adulti” (18-24), responsabili del 15,7% delle violenze sessuali.
Le vittime sono donne nel 75% degli atti persecutori, nell’81% dei maltrattamenti e nel 91% delle violenze sessuali
Raffrontando il numero dei reati commessi per la violazione di cui agli artt. 609-bis (violenza sessuale) e 609-ter (violenza sessuale aggravata) c.p. con quelli relativi all’art. 609-octies c.p. (violenza sessuale di gruppo), si rileva un andamento costante per tutto il periodo in esame, ad eccezione del 2016 e del 2019, quando, a fronte di un incremento della violenza sessuale, anche nella forma aggravata, diminuiscono le violenze sessuali di gruppo. Stando ai dati 2022 del SIGR (Sistema Integrato per la Georeferenziazione dei Reati), inoltre, le regioni ove è stato commesso il maggior numero di reati sono quelle del Centro-Nord, mentre, ad eccezione della Sicilia, al Sud si registrano valori più bassi. Le vittime di violenza sessuale di gruppo con meno di 25 anni superano il 60% del totale sia nel 2022 che nei primi sette mesi dell’anno corrente. Analizzando le segnalazioni a carico dei presunti autori noti del reato in analisi, emerge come sia significativa la presenza di autori minori nei casi in cui vi sia una vittima minorenne. In particolare, nel 2022 e per il periodo parziale 2023, si evince come i minorenni siano spesso vittime di autori di età compresa tra 14 e 17 anni (67%), seguiti da quelli tra i 18 ed i 24 anni (18%).
Sempre più minori coinvolti in violenze sessuali, necessaria sinergia tra scuola, assistenza sociale, e sanità con le forze dell’ordine
L’aumento dei delitti di specie evidenziato dall’analisi potrebbe essere frutto di una maggiore propensione a rivolgersi alle Forze di polizia e all’Autorità Giudiziaria tale che, in termini generali, negli ultimi anni si sia registra una crescita degli indicatori, sia per quanto concerne i reati commessi, che per la relativa azione di contrasto. Un segnale, questo, della crescente fiducia nei confronti delle Istituzioni e della sensibilità sviluppata nei riguardi della tematica in oggetto. A tal riguardo, dall’analisi dei dati registrati nel 2022-20223, emerge che a subire atti di violenza sessuale in circa il 30% dei casi è stata una vittima minorenne. In particolare, il focus inerente alla violenza sessuale di gruppo, fenomeno che ha tristemente contraddistinto la cronaca dell’ultimo periodo, ha evidenziato come la maggior parte delle vittime minorenni sia stata aggredita da coetanei. Appare quindi necessario sviluppare, in ogni ambito della società civile, la capacità di prevenire in modo tempestivo eventuali situazioni critiche: in particolare, in settori chiave quali quelli della scuola, dell’assistenza sociale, della sanità e in tutti quei luoghi ove il minore possa essere adeguatamente supportato. La sinergia tra tutti i soggetti che si occupano della formazione e della protezione delle vittime di reato costituisce, infatti, una rete essenziale per il contrasto del fenomeno.