Carceri italiane, in Emilia Romagna si contano dieci Istituti
Otto case circondariali a Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini e due case di reclusione a Modena e Parma. Antigone ha visitato otto delle strutture presenti nella Regione Emilia Romagna.
I dati sulla Regione sono stati elaborati all’interno del lavoro presentato dall’Istituto Eurispes per il Rapporto Italia 2023 che ha collezionato i dati congiunti del Ministero della Giustizia e dell’Osservatorio Antigone. Il report si propone di affrontare il tema del diritto alla salute nelle carceri d’Italia, alla luce anche delle criticità emerse nel corso della pandemia da Covid, che ha evidenziato la fragilità nell’esercizio di tale diritto in contesti particolarmente problematici.
Carceri in Emilia Romagna, buona la presenza di sezioni femminili
In Emilia Romagna risulta molto buona la presenza di sezioni femminili nelle carceri, sebbene non ve ne sia nessuna esclusivamente riservata alle donne. Nel 2019 è stato redatto il “Piano per la promozione della salute in carcere (PPSC)” in cui vengono indicate le linee guida da rispettare per aumentare il livello di cura nei confronti dei carcerati.
Detenzione e salute: promossa l’Emilia Romagna
In generale, la si può considerare una delle Regioni a cui viene prestata più attenzione alle condizioni di salute dei detenuti. Lo si può riscontrare sia nel numero di TSO eseguiti in Emilia Romagna, sia nella presenza di reparti di ginecologia e di ostetricia, sia, ancora, nella media delle ore settimanali di psicologi e di psichiatri. L’unico dato tra questi da segnalare è una percentuale piuttosto alta di Istituti in cui non è presente un’articolazione per i detenuti con infermità mentali (62,5%). Secondo le fonti ufficiali del Ministero della Giustizia, al 31 maggio 2023 in Emilia Romagna sono presenti 3.431 detenuti, a fronte di una capienza massima consentita di 2.983 presenze. Le donne detenute sono 161, gli stranieri 1.652.